presenta:
Preamplificatore audio a guadagno variabile
e ad alta impedenza d'ingresso
a cura di IZ1TQI Aldo
Su "antiche" fotocopie di una quarantina di anni fa, ho ritrovato questo progetto; la grafica è inequivocabilmente di Nuova Elettronica (quindi di una certa serietà), ma quale fascicolo? Non lo so!!
Mio malgrado, corre necessità (nei confronti di un certo numero di miei lettori) di una piccola divagazione per sottolineare due punti:
primo, abbiate la pazienza di leggere tutto il testo, così eviterete di domandarmi, per e-mail, informazioni che sono già contenute nel testo stesso;
secondo, se non avete dimestichezza con circuiti di questo genere, non pretendete che sia io ad illuminarvi in cinque minuti, per mettervi in condizione di realizzarli.
Si tratta, come preannunciato nel titolo, di un preamplificatore ad guadagno variabile ed ad altissima impedenza d'ingresso.
Il guadagno in tensione è selezionabile attraverso un commutatore (S2) ad una via, sei posizioni: 10, 20, 30, 40, 50, 60 dB.
Se il guadagno in tensione β, trasposto in dB, è definito dalla seguente relazione:
dB = 20*Log β
allora
β = 10^ (dB : 20)
Quindi il guadagno in tensione (da R6 a R11) è rispettivamente di: 3,10, 30, 100, 300, 1000 volte.
L'impedenza di uscita e l'assorbimento variano al variare di R3 (nello schema è data da 39KΩ):
per R3 = 10 KΩ assorbimento = 1mA; impedenza di uscita 10 KΩ;
per R3 = 4,7 KΩ assorbimento = 2,5mA; impedenza di uscita = 3-4 KΩ;
per R3 = 2,2 KΩ assorbimento = 5,5mA; impedenza di uscita < 1 KΩ.
L'impedenza d'ingresso è a sua volta commutabile da 12 MΩ 100 MΩ, per mezzo dell'interruttore S1(vedi figura 2).
MI pare di aver realizzato questo circuito, "temporibus illis", ma non ne sono sicuro; ve lo do, pertanto, come da provare.
I dati tecnici sono esposti nella seguente tabella.
Mio malgrado, corre necessità (nei confronti di un certo numero di miei lettori) di una piccola divagazione per sottolineare due punti:
primo, abbiate la pazienza di leggere tutto il testo, così eviterete di domandarmi, per e-mail, informazioni che sono già contenute nel testo stesso;
secondo, se non avete dimestichezza con circuiti di questo genere, non pretendete che sia io ad illuminarvi in cinque minuti, per mettervi in condizione di realizzarli.
Si tratta, come preannunciato nel titolo, di un preamplificatore ad guadagno variabile ed ad altissima impedenza d'ingresso.
Il guadagno in tensione è selezionabile attraverso un commutatore (S2) ad una via, sei posizioni: 10, 20, 30, 40, 50, 60 dB.
Se il guadagno in tensione β, trasposto in dB, è definito dalla seguente relazione:
dB = 20*Log β
allora
β = 10^ (dB : 20)
Quindi il guadagno in tensione (da R6 a R11) è rispettivamente di: 3,10, 30, 100, 300, 1000 volte.
L'impedenza di uscita e l'assorbimento variano al variare di R3 (nello schema è data da 39KΩ):
per R3 = 10 KΩ assorbimento = 1mA; impedenza di uscita 10 KΩ;
per R3 = 4,7 KΩ assorbimento = 2,5mA; impedenza di uscita = 3-4 KΩ;
per R3 = 2,2 KΩ assorbimento = 5,5mA; impedenza di uscita < 1 KΩ.
L'impedenza d'ingresso è a sua volta commutabile da 12 MΩ 100 MΩ, per mezzo dell'interruttore S1(vedi figura 2).
MI pare di aver realizzato questo circuito, "temporibus illis", ma non ne sono sicuro; ve lo do, pertanto, come da provare.
I dati tecnici sono esposti nella seguente tabella.
E' inutile illustrarvi il funzionamento, tanto non lo leggereste, perchè (ho avuto modo di constatare in altre circostanze) non ve ne può fregare di meno, allora vi fornisco direttamente lo schema elettrico.
Il primo stadio è supportato dal Fet 2N3819, ma anche il BF244 ed il BF245 sono ugualmente validi (magari cambia la piedinatura);
Tr1 (PNP) è dato per un BC205B, ma viene detto che può essere sostituito da un BC177B-BC204B,MPS6518, MPS6519 ;
TR2 è un BC109C (NPN) ma può essere sostituito da BC108C, BC208C, MPS6520, MPS 6521.
Il primo stadio è supportato dal Fet 2N3819, ma anche il BF244 ed il BF245 sono ugualmente validi (magari cambia la piedinatura);
Tr1 (PNP) è dato per un BC205B, ma viene detto che può essere sostituito da un BC177B-BC204B,MPS6518, MPS6519 ;
TR2 è un BC109C (NPN) ma può essere sostituito da BC108C, BC208C, MPS6520, MPS 6521.
Se non vi interessa conoscere quale livello di amplificazione state usando, il commutatore, con tutte le resistenze, può essere sostituito da un'unica resistenza variabile Rx, con una resistenza da 33 Ω in serie (vedi figura 2).
E' importante tenere i collegamenti delle resistenze (R6, R7, R8, R9, R10, R11) più corti possibili, per evitare l'insorgenza di auto oscillazioni o rumore, onde il commutatore è fissato direttamente sul circuito. Lo stesso discorso vale per Rx.
Il tutto, per evitare ronzii e rumore, deve essere racchiuso in una scatola metallica ed i collegamenti d'ingresso e si uscita necessitano di cavetto schermato di buona qualità.
La calza metallica deve essere collegata da un solo lato, cioè sul circuito; poi deve essere, sempre in un solo punto, collegata la massa del circuito alla carcassa della scatola.
L'alimentazione è duale, ottenuta con due tensioni: -9V +9V; consigliate due pile.
Per comodità di realizzazione vi fornisco anche la traccia, non in scala, del circuito stampato e della posizione dei singoli componenti (vedi figura 3).
Il contatto comune del commutatore (posto sul circuito) deve essere collegato a massa; le resistenze (da R6 a R11), andranno collegate direttamente dal circuito ai contatti di posizione del commutatore.
Se scegliete l'alimentazione con trasformatore (sconsigliata), collocatelo piuttosto distante dal circuito e schermatelo, onde evitare ronzii;
altrettanto dicasi per i collegamenti dell'alimentazione, che sarebbe opportuno realizzare in cavetto schermato.
E' importante tenere i collegamenti delle resistenze (R6, R7, R8, R9, R10, R11) più corti possibili, per evitare l'insorgenza di auto oscillazioni o rumore, onde il commutatore è fissato direttamente sul circuito. Lo stesso discorso vale per Rx.
Il tutto, per evitare ronzii e rumore, deve essere racchiuso in una scatola metallica ed i collegamenti d'ingresso e si uscita necessitano di cavetto schermato di buona qualità.
La calza metallica deve essere collegata da un solo lato, cioè sul circuito; poi deve essere, sempre in un solo punto, collegata la massa del circuito alla carcassa della scatola.
L'alimentazione è duale, ottenuta con due tensioni: -9V +9V; consigliate due pile.
Per comodità di realizzazione vi fornisco anche la traccia, non in scala, del circuito stampato e della posizione dei singoli componenti (vedi figura 3).
Il contatto comune del commutatore (posto sul circuito) deve essere collegato a massa; le resistenze (da R6 a R11), andranno collegate direttamente dal circuito ai contatti di posizione del commutatore.
Se scegliete l'alimentazione con trasformatore (sconsigliata), collocatelo piuttosto distante dal circuito e schermatelo, onde evitare ronzii;
altrettanto dicasi per i collegamenti dell'alimentazione, che sarebbe opportuno realizzare in cavetto schermato.
Niente altro da aggiungere, vi ricordo solo che una rondine non fa primavera, un leone non fa estate, un pinguino non fa inverno e una foglia secca non fa autunno.