presenta:
Preamplificatori audio
due schemi a fet
a cura di IZ1TQI Aldo
Mio malgrado, corre necessità (nei confronti di un certo numero di miei lettori) di una piccola divagazione per sottolineare due punti:
primo, abbiate la pazienza di leggere tutto il testo, così eviterete di domandarmi, per e-mail, informazioni che sono già contenute nel testo stesso;
secondo, se non avete dimestichezza con circuiti di questo genere, non pretendete che sia io ad illuminarvi in cinque minuti, per mettervi in condizione di realizzarli.
Il primo schema (figura 1) tratta un semplicissimo preamplificatore microfonico, per pick-up magnetico o piezo, o per sorgente qualsiasi di BF, quale un sintonizzatore.
Il suo guadagno è fisso sui 32dB in tensione, paria a 40 volte, su segnali massimi di ingresso di 0,075 V, tuttavia la sensibilità può giungere a 200-300mV.
Il segnale d'ingresso è regolabile per il tramite di R1, potenziometro logaritmico; l'uscita è di circa 3 Vpicco-picco pari a 1,06 Vefficaci:
infatti 3 Vpp : (2 x √2) = 1,06 Veff.
Come già detto il segnale massimo in ingresso, per un segnale indistorto in uscita, non deve superare i 75 mVpp e a questo è adibito appunto R1.
Il punto di lavoro di FT1, quindi la polarizzazione, è mantenuto costante da FT2, per ogni entità di segnale, cosa che procura bassissima distorsione ed alta linearità anche senza controreazione.
primo, abbiate la pazienza di leggere tutto il testo, così eviterete di domandarmi, per e-mail, informazioni che sono già contenute nel testo stesso;
secondo, se non avete dimestichezza con circuiti di questo genere, non pretendete che sia io ad illuminarvi in cinque minuti, per mettervi in condizione di realizzarli.
Il primo schema (figura 1) tratta un semplicissimo preamplificatore microfonico, per pick-up magnetico o piezo, o per sorgente qualsiasi di BF, quale un sintonizzatore.
Il suo guadagno è fisso sui 32dB in tensione, paria a 40 volte, su segnali massimi di ingresso di 0,075 V, tuttavia la sensibilità può giungere a 200-300mV.
Il segnale d'ingresso è regolabile per il tramite di R1, potenziometro logaritmico; l'uscita è di circa 3 Vpicco-picco pari a 1,06 Vefficaci:
infatti 3 Vpp : (2 x √2) = 1,06 Veff.
Come già detto il segnale massimo in ingresso, per un segnale indistorto in uscita, non deve superare i 75 mVpp e a questo è adibito appunto R1.
Il punto di lavoro di FT1, quindi la polarizzazione, è mantenuto costante da FT2, per ogni entità di segnale, cosa che procura bassissima distorsione ed alta linearità anche senza controreazione.
La sua alimentazione, compresa tra i 9 V
ed i 20 V, può essere prelevata dal dispositivo a cui viene affiancato o
da una comune pila da 9 V.
Il consumo è di circa 8 mA, pertanto, se l'alimentazione del dispositivo cui è asservito fosse di 35 V, sarebbe sufficiente un diodo zener da 9 V ed una resistenza di caduta di tensione.
Considerando di far assorbire al diodo zener 2 mA, il consumo totale ammonterebbe 10 mA, onde la resistenza di caduta sarebbe:
(35 V - 9 V) : 10 mA = 2600Ω (in commercio 2500Ω).
La banda passante va da 10 a 200000 Hz; l'impedenza d'ingresso è di 1MΩ; l'impedenza di uscita è di 5000Ω; la distorsione armonica è dello 0,1%.
La traccia del circuito pratico è in figura 3.
Il consumo è di circa 8 mA, pertanto, se l'alimentazione del dispositivo cui è asservito fosse di 35 V, sarebbe sufficiente un diodo zener da 9 V ed una resistenza di caduta di tensione.
Considerando di far assorbire al diodo zener 2 mA, il consumo totale ammonterebbe 10 mA, onde la resistenza di caduta sarebbe:
(35 V - 9 V) : 10 mA = 2600Ω (in commercio 2500Ω).
La banda passante va da 10 a 200000 Hz; l'impedenza d'ingresso è di 1MΩ; l'impedenza di uscita è di 5000Ω; la distorsione armonica è dello 0,1%.
La traccia del circuito pratico è in figura 3.
Il secondo schema (figura 2) è costituito da una configurazione con accoppiamento in c.c. che dà un guadagno variabile, in tensione, tra 1 e 40 volte (da 0 a 32 dB), realizzato con il potenziometro lineare R6.
L'assorbimento massimo raggiunge i 7 mA; l'impedenza d'ingresso e di 1 MΩ; la banda passante va da 10 a 100000 Hz, la distorsione è dello 0,1%; l'impedenza di uscita è di 5000Ω ed il senale massimo di uscita è di 8Vpp, ossia 2,8 Veff.
Agendo su R6 (cursore verso massa guadagno massimo, in senso opposto guadagno minimo), il segnale di ingresso può variare da 0,08 a 8 Vpp, ossia da 0,0028 a 2,8 Veff.
Pertanto si adatta a qualsiasi ampiezza di segnale in ingresso.
L'alimentazione è compresa tra 9 e 20 V, può essere prelevata dal dispositivo a cui viene affiancato o da una comune pila da 9 V, con le modalità già viste.
La resistenza di caduta è di circa 2880Ω (in commercio 2700-2900Ω)
La traccia dello schema pratico è in figura 4
L'alimentazione è compresa tra 9 e 20 V, può essere prelevata dal dispositivo a cui viene affiancato o da una comune pila da 9 V, con le modalità già viste.
La resistenza di caduta è di circa 2880Ω (in commercio 2700-2900Ω)
La traccia dello schema pratico è in figura 4
La fonte è la rivista Nuova Elettronica.