Presenta:
Commutatore 4 antenne per 2 radio
di IZ1ner Alberto
Poichè l'amico Alberto, IZ1NER, mi ha fatto pervenire solo le foto di questa realizzazione senza alcun commento scritto, mi permetto di aggiungerlo io, dal momento che ritengo il dispositivo degno di estremo interesse.
La presente realizzazione è dovuta tanto all'estro, quanto al rilevante numero di antenne che possiede l'amico Alberto: si tratta molto semplicemente, come dice l'intestazione, di un sistema a deviatori manuali doppi, in grado non solo di commutare separatamente 4 antenne su due apparati, ma anche di cortocircuitare a massa le antenne, non utilizzate in quel momento, assieme all'ingresso-uscita dell'apparato non selezionato. Nulla osta di ridurre ad uno solo l'apparato servito dal congegno in predicato, previa eliminazione del primo deviatore.
La presente realizzazione è dovuta tanto all'estro, quanto al rilevante numero di antenne che possiede l'amico Alberto: si tratta molto semplicemente, come dice l'intestazione, di un sistema a deviatori manuali doppi, in grado non solo di commutare separatamente 4 antenne su due apparati, ma anche di cortocircuitare a massa le antenne, non utilizzate in quel momento, assieme all'ingresso-uscita dell'apparato non selezionato. Nulla osta di ridurre ad uno solo l'apparato servito dal congegno in predicato, previa eliminazione del primo deviatore.
Dallo schema elettrico di figura 1, al quale mi sono permesso di aggiungere la figura 2, è visibile il principio di funzionamento concettuale, tanto semplice quanto ingegnoso:
a) il primo deviatore "a" provvede a selezionare separatamente i due apparati e a cortocircuitare a massa l'uscita di quello non utilizzato, onde evitare pericolosi rientri di radiofrequenza;
b) i deviatori "b" e "d" servono due gruppi da due antenne ciascuno, ponendo a massa alternativamente l'antenna non desiderata;
c) infine il deviatore "c" distingue i due gruppi, assicurando il cortocircuito a massa di entrambe le antenne appartenenti al gruppo non selezionato.
La cosa che, come redattore, mi sento di raccomandare agli eventuali realizzatori è di porre particolare attenzione a non confondere, per errore, l'apparato selezionato con cui trasmettere: infatti nell'eventualità di un a vostra distrazione rischiate di trasmettere con l'uscita cortocircuitata a massa. Tuttavia la cosa sarebbe più unica che rara poichè vi accorgereste subito della svista dal momento che, in ricezione, non avreste alcun segnale e quindi l'apparato sarebbe completamente muto, ma in tal caso riflettete prima di temere d'avere l'apparato guasto. .
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a) il primo deviatore "a" provvede a selezionare separatamente i due apparati e a cortocircuitare a massa l'uscita di quello non utilizzato, onde evitare pericolosi rientri di radiofrequenza;
b) i deviatori "b" e "d" servono due gruppi da due antenne ciascuno, ponendo a massa alternativamente l'antenna non desiderata;
c) infine il deviatore "c" distingue i due gruppi, assicurando il cortocircuito a massa di entrambe le antenne appartenenti al gruppo non selezionato.
La cosa che, come redattore, mi sento di raccomandare agli eventuali realizzatori è di porre particolare attenzione a non confondere, per errore, l'apparato selezionato con cui trasmettere: infatti nell'eventualità di un a vostra distrazione rischiate di trasmettere con l'uscita cortocircuitata a massa. Tuttavia la cosa sarebbe più unica che rara poichè vi accorgereste subito della svista dal momento che, in ricezione, non avreste alcun segnale e quindi l'apparato sarebbe completamente muto, ma in tal caso riflettete prima di temere d'avere l'apparato guasto. .
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Nelle foto, riportate sopra, si può osservare la realizzazione nei minimi particolari fino alla finitura, fronte-retro, in elegante contenitore, che non urta certamente il senso estetico del marchingegno, anzi, come autocostruzione, assume un'aria più che dignitosa; altro da dire sarebbe come cercare dei cavilli e voi ben sapete che il cavillo è quell'animillo che tritta e galippa.
Ricordate, ve lo dico in vece di Alberto, di non duplicare le masse elettriche: i bocchettoni hanno il loro ritorno sulla carrozzeria della scatola e quindi anche tutte le altre prese di massa (sui deviatori) devono avere il loro ritorno dedicato, ciascuno in un punto della scatola, quindi niente cavetti schermati; alla schermatura totale, infine, pensa il contenitore metallico stesso.
Con i 73 di rito, per bocca di IZ1TQI, ha modulato IZ1NER, ed entrambi passano in QRV o in QTX (per i puristi del "linguaggio" Q) e poi in QRT o meglio in QRX per la prossima volta.
Ricordate, ve lo dico in vece di Alberto, di non duplicare le masse elettriche: i bocchettoni hanno il loro ritorno sulla carrozzeria della scatola e quindi anche tutte le altre prese di massa (sui deviatori) devono avere il loro ritorno dedicato, ciascuno in un punto della scatola, quindi niente cavetti schermati; alla schermatura totale, infine, pensa il contenitore metallico stesso.
Con i 73 di rito, per bocca di IZ1TQI, ha modulato IZ1NER, ed entrambi passano in QRV o in QTX (per i puristi del "linguaggio" Q) e poi in QRT o meglio in QRX per la prossima volta.