Claude Monet
Introduzione: dal Realismo all’Impressionismo
[da Roberto Salvini:
“Lineamenti di Storia dell’Arte”]
Con l’annus mirabilis 1848, l’anno della rivoluzione democratica in Europa, si può dire che i motivi spirituali del Romanticismo raggiungano il massimo di tensione e vadano incontro alla loro dissoluzione, proprio nell’atto di passare dalla sfera della cultura a quella dell’azione politica e sociale. I moti del ’48, permeati di liberalismo ed idea di nazione, avevano sprigionato forze e moti-vi di carattere umanitario e socialistico, che andranno crescendo e decantandosi in seguito, ma che, al momento della seconda metà dell’800, si manifestavano ancora complessi e confusi.
Come manifestazione, in certo qual modo, parallela, ma non conseguente, che scaturisce dalla medesima situazione spirituale, si vanno affermando anche nell’arte tendenze assai varie fra loro, pur racchiudendo un comune denominatore: l’atteggiamento di franchezza innanzi alla realtà umile e quotidiana; di partecipazione umana innan-zi alla scarna realtà della vita; di espressione di vitalità intensa e dolorosa; atteggiamento che, in mancanza di termini più precisi, si suol e designare, fin da allo-ra, come realistico.
La Francia, anche questa volta, dà, nella sua pittu-ra, le espressioni più valide e di più vasto respiro.
E’ al Salon (così si chiamano in Francia le mostre di pittura contemporanea, poiché fin dalla fine del Settecento, avevano luogo nel salon carré del Museo del Lou-vre) non era ancora sopito lo scandalo suscitato dall’apparizione delle opere di Coubert (1819-1877) – che artisti accademici e critica ufficiale tacciavano di indecoroso verismo – che uno più grosso ne scoppiava, nel 1863,quando un altro pittore, Edouard Manet (1832-1883), respinto dalla mostra ufficiale, esponeva al Salon des re-fusés quello che doveva essere il suo primo capolavoro,
Le déjeuner sur l’herbe
[da Roberto Salvini:
“Lineamenti di Storia dell’Arte”]
Con l’annus mirabilis 1848, l’anno della rivoluzione democratica in Europa, si può dire che i motivi spirituali del Romanticismo raggiungano il massimo di tensione e vadano incontro alla loro dissoluzione, proprio nell’atto di passare dalla sfera della cultura a quella dell’azione politica e sociale. I moti del ’48, permeati di liberalismo ed idea di nazione, avevano sprigionato forze e moti-vi di carattere umanitario e socialistico, che andranno crescendo e decantandosi in seguito, ma che, al momento della seconda metà dell’800, si manifestavano ancora complessi e confusi.
Come manifestazione, in certo qual modo, parallela, ma non conseguente, che scaturisce dalla medesima situazione spirituale, si vanno affermando anche nell’arte tendenze assai varie fra loro, pur racchiudendo un comune denominatore: l’atteggiamento di franchezza innanzi alla realtà umile e quotidiana; di partecipazione umana innan-zi alla scarna realtà della vita; di espressione di vitalità intensa e dolorosa; atteggiamento che, in mancanza di termini più precisi, si suol e designare, fin da allo-ra, come realistico.
La Francia, anche questa volta, dà, nella sua pittu-ra, le espressioni più valide e di più vasto respiro.
E’ al Salon (così si chiamano in Francia le mostre di pittura contemporanea, poiché fin dalla fine del Settecento, avevano luogo nel salon carré del Museo del Lou-vre) non era ancora sopito lo scandalo suscitato dall’apparizione delle opere di Coubert (1819-1877) – che artisti accademici e critica ufficiale tacciavano di indecoroso verismo – che uno più grosso ne scoppiava, nel 1863,quando un altro pittore, Edouard Manet (1832-1883), respinto dalla mostra ufficiale, esponeva al Salon des re-fusés quello che doveva essere il suo primo capolavoro,
Le déjeuner sur l’herbe
La donna nuda, fra due signori ben vestiti e all’ul-tima moda, appare sconveniente e lo stile prettamente co-
loristico, basato sull’accostamento diretto di tinte chiare e di tinte scure con intensità tonale attuata per contrasti e stacchi netti, appare un’offesa alla tradizione del disegno e del chiaroscuro.
Tuttavia quest’opera era l’avvio a una nuova, aperta Luminosità, un senso della vita freschissimo e fiducioso,
un abbandono della felicità alla scoperta immediata del vero. Ci si avvia così verso l’impressionismo.
loristico, basato sull’accostamento diretto di tinte chiare e di tinte scure con intensità tonale attuata per contrasti e stacchi netti, appare un’offesa alla tradizione del disegno e del chiaroscuro.
Tuttavia quest’opera era l’avvio a una nuova, aperta Luminosità, un senso della vita freschissimo e fiducioso,
un abbandono della felicità alla scoperta immediata del vero. Ci si avvia così verso l’impressionismo.
L’impressionismo:
Questo grande movimento della pittura francese dell'Ottocento, nacque ufficialmente nel 1874, quando un gruppo di pittori, capeggiati da Claude Monet (1840-1926) – e oè Pissarro, Sisley, Renoir, Degas, altri minori e il grande Cézanne, il quale però rappresenterà, più tardi, una sorta di reazione all’impressionismo – confortati dall’adesione di Manet, organizzano una mostra comune, essendo stati tutti rifiutati, già da alcuni anni, dalle esposizioni ufficiali al Salon. Il titolo di un quadro di Monet, Impression: Soleil lévant, diede subito origine al nome di Impressionisti, che, apparso sulla stampa con in-tenzioni sminuitive (si voleva cioè dire che questi pit-tori anzichè padroneggiare la realtà restavano vittime di impressioni confuse), divenne la loro bandiera di battaglia.
Impression: Soleil lévant.
Questo grande movimento della pittura francese dell'Ottocento, nacque ufficialmente nel 1874, quando un gruppo di pittori, capeggiati da Claude Monet (1840-1926) – e oè Pissarro, Sisley, Renoir, Degas, altri minori e il grande Cézanne, il quale però rappresenterà, più tardi, una sorta di reazione all’impressionismo – confortati dall’adesione di Manet, organizzano una mostra comune, essendo stati tutti rifiutati, già da alcuni anni, dalle esposizioni ufficiali al Salon. Il titolo di un quadro di Monet, Impression: Soleil lévant, diede subito origine al nome di Impressionisti, che, apparso sulla stampa con in-tenzioni sminuitive (si voleva cioè dire che questi pit-tori anzichè padroneggiare la realtà restavano vittime di impressioni confuse), divenne la loro bandiera di battaglia.
Impression: Soleil lévant.
La vicenda dell’Impressionismo è quasi una cometa che attraversa la storia dell’arte, rivoluzionandone soprattutto la tecnica, e già al 1880 può considerarsi una esperienza chiusa. Tuttavia esso lascia un’eredità tale, per cui non è azzardato dire che è l’Impressionismo ad a-prire la storia dell’arte contemporanea.
Rispetto al Realismo non condivide l’impegno ideolo-gico o politico: non si occupa dei problemi, ma solo dei lati gradevoli della società del tempo. La tecnica nasce dalla scelta di rappresentare solo e soltanto la realtà sensibile, come movimento naturalistico, evitando ogni riferimento alla costruzione ideale, per occuparsi solo dei fenomeni ottici: della visione;della luce all’aria aperta in quello che fu detto plein air; dello spazio come aria luminosa (Monet); della poesia dell’attimo fuggente nella sua reazione rapida, vibrante di colori alla luce, pro-tratti fino alla scomposizione in tinte fondamentali e complementari per poi ottenerne la sintesi osservandoli a distanza. Non si usa mai il nero, anche le ombre sono co-lorate; dal rosso, dal verde e dal blu (come nei moderni cinescopi) nasce per sintesi additiva tutta la gamma cromatica. L’en plain air (già sperimentata dai paesagisti
della scuola di Barbizon che l’utilizzavano come stesura iniziale da cui ottenere il motivo da elaborare poi in studio) veniva portata alle estreme conseguenze realizzan do e finendo i lavori direttamente sul posto, per non per dere mai di vista la freschezza e l’immediatezza degli effetti luministici che solo la visione diretta (non filtra trata e mediata dalla rievocazione a distanza di tempo) può garantire. La consapevolezza dei mutamenti d’aspetto continui cui la realtà è soggetta, porta a esaltare le impressioni istantanee dell’attimo fuggente,colto come immobilità di sensazioni e impressioni felici, positive, gra-devoli, non come progressività storica e culmine figurato della vicenda tragica o drammatica(neoclassicismo e romanticismo). I soggetti urbani sono affrontati come esalta-ione della vita in città, Parigi, vista con atteggiamen-to positivo, senza accenno agli effetti urbanistici de-terioranti apportati dalla Rivoluzione Industriale.
I luoghi più raffigurati sono: le strade, i viali, le piazze, gli stabilimenti balneari lungo la Senna, i teatri, le stazioni ferroviarie (Monet: La gare Saint La-zare).
Claude Monet
La biografia e il percorso storico
Claude Monet, tra tutti i pittori dell’impressionismo può essere considerato il più impressionista tanto che la sua personale ricerca pittorica non uscirà mai dai confini di questi stile.
Nasce a Parigi nel 1840, inizia, ancora adolescente, la carriera artistica, realizzando caricature per i turi-sti di Le Havre; la sua formazione avviene in maniera composita, attingendo insegnamento e ispirazione in numerosi artisti del tempo; a diciotto anni inizia a dipingere sotto la direzione di Boudin che lo indirizza al paesaggio “en plain air”, si iscrive nel 1859 all’Académy Suisse a Parigi e, nel 1862, entra nell’atelier di Charles Gleyre, dov’ebbe modo di stringere amicizia e di trascorrere molto tempo a dipingere con Pissarro, Renoir, Sisley e Bazil
le, mentre agisce anche su di lui l’influenza di Coubert e della Scuola di Barizon.
In quell’epoca si reca spesso nella foresta di Foin-tanbleau dove si dedica alla pittura “en plain air” e sperimenta gli effetti della luce naturale sulle figure, applicata a temi naturalistici nel senso più autentico del termine. Nel 1863 si entusiasma per la “Colazione sull’erba” di Manet e cerca di apprenderne il segreto dipingendo nel 1866 la sua “Le Déjeuner sur l’herbe”, oggi al Museo Pushkin di Mosca.
Claude Monet, tra tutti i pittori dell’impressionismo può essere considerato il più impressionista tanto che la sua personale ricerca pittorica non uscirà mai dai confini di questi stile.
Nasce a Parigi nel 1840, inizia, ancora adolescente, la carriera artistica, realizzando caricature per i turi-sti di Le Havre; la sua formazione avviene in maniera composita, attingendo insegnamento e ispirazione in numerosi artisti del tempo; a diciotto anni inizia a dipingere sotto la direzione di Boudin che lo indirizza al paesaggio “en plain air”, si iscrive nel 1859 all’Académy Suisse a Parigi e, nel 1862, entra nell’atelier di Charles Gleyre, dov’ebbe modo di stringere amicizia e di trascorrere molto tempo a dipingere con Pissarro, Renoir, Sisley e Bazil
le, mentre agisce anche su di lui l’influenza di Coubert e della Scuola di Barizon.
In quell’epoca si reca spesso nella foresta di Foin-tanbleau dove si dedica alla pittura “en plain air” e sperimenta gli effetti della luce naturale sulle figure, applicata a temi naturalistici nel senso più autentico del termine. Nel 1863 si entusiasma per la “Colazione sull’erba” di Manet e cerca di apprenderne il segreto dipingendo nel 1866 la sua “Le Déjeuner sur l’herbe”, oggi al Museo Pushkin di Mosca.
I suoi temi sono pervasi in maniera sempre crescente dal problema della luce e del colore, nelle loro componenti cromatiche fondamentali: il rosso, il blu, il giallo ed ecco figure in giardino:
“Dame dans un jardin”, “Parigi” entrambe del 1867, olio su tela, rispettivamente al museo dell’Ermitage a San Pie
troburgo e al Metropolitan Museum of Art a New York.
In queste opere, come in altre tra il 1865 e 1865, presentate e scartate dall’ambiente accademico ufficiale del Salon,sono già presenti i germi della tecnica impressionistica.
Ecco, ancora frutto di questo periodo, raffigurazioni di marine con i relativi e suggestivi riflessi dell’acqua.
troburgo e al Metropolitan Museum of Art a New York.
In queste opere, come in altre tra il 1865 e 1865, presentate e scartate dall’ambiente accademico ufficiale del Salon,sono già presenti i germi della tecnica impressionistica.
Ecco, ancora frutto di questo periodo, raffigurazioni di marine con i relativi e suggestivi riflessi dell’acqua.
Entrambi i dipinti rappresentano i bagni della Grenouil-lére, il primo al Metropolitan museum di New York, il se
condo alla National Gallery di Londra.
Questo di Monet è un periodo di anni tormentati, di insuccessi e fallimenti e di gravi difficoltà economiche: i creditori gli fanno requisire tutte le tele in suo possesso ed egli è costretto all’inattività per mancanza di colori.
Nel 1870 sposa Camille Doncieux; si trasferisce in Inghilterra; a Londra, nel 1871 il mercante Paul Durand-Ruel decide di esporre le sue opere.
Ciò che progredisce è la maturazione del suo stile (fatto di tocchi di colore a rappresentare autonomi effetti di luce), finche non diverrà emblema del nuovo stile pittorico: nel 1872 dipinge il quadro cui poi diede il titolo di “Impression: Soleil Levant” da cui deriva proprio impressionismo, denominazione attribuita dal critico francese Louis Leroy in senso dispregiativo.
condo alla National Gallery di Londra.
Questo di Monet è un periodo di anni tormentati, di insuccessi e fallimenti e di gravi difficoltà economiche: i creditori gli fanno requisire tutte le tele in suo possesso ed egli è costretto all’inattività per mancanza di colori.
Nel 1870 sposa Camille Doncieux; si trasferisce in Inghilterra; a Londra, nel 1871 il mercante Paul Durand-Ruel decide di esporre le sue opere.
Ciò che progredisce è la maturazione del suo stile (fatto di tocchi di colore a rappresentare autonomi effetti di luce), finche non diverrà emblema del nuovo stile pittorico: nel 1872 dipinge il quadro cui poi diede il titolo di “Impression: Soleil Levant” da cui deriva proprio impressionismo, denominazione attribuita dal critico francese Louis Leroy in senso dispregiativo.
Questo quadro viene esposto nella prima mostra degli impressionisti del 1874, tenuta nello studio fotografico
di Nadar. Il quadro rappresenta uno scorcio del porto di Le Havre, l’immagine viene colta all’aurora, quando il sole comincia a filtrare attraverso le brume mattutine.
Sono forme indistinte abbozzate senza alcun interes-se alla riconoscibilità dei soggetti: un insieme di gru e
ciminiere si intravedono tra alcuni riflessi nell’acqua,dando esclusivamente l’impressione visiva attraverso una sintesi di luce e colore dell’attimo fuggente: un istante dopo la visione può essere cambiata, perché la luce è cambiata. Un ruolo essenziale, benchè poco evidente, è svol-to dallo specchio d’acqua che riflette le immagini distorcendole e il riflesso varia in continuazione, permettendo di realizzare la vicenda con libertà di tocco, fatto, in genere, di tratteggi e virgole.
Negli anni 1975-1980, attraversa un nuovo periodo di ristrettezze finanziarie e, per di più gli muore la mo-glie, ma la sua poetica e il suo stile trovano Monet mol-to maturo e determinato. Per gran parte del tempo lavora ad Argenteuil, dove dipinge la casa, il paesaggio, le barche nel bacino, il ponte della ferrovia.
di Nadar. Il quadro rappresenta uno scorcio del porto di Le Havre, l’immagine viene colta all’aurora, quando il sole comincia a filtrare attraverso le brume mattutine.
Sono forme indistinte abbozzate senza alcun interes-se alla riconoscibilità dei soggetti: un insieme di gru e
ciminiere si intravedono tra alcuni riflessi nell’acqua,dando esclusivamente l’impressione visiva attraverso una sintesi di luce e colore dell’attimo fuggente: un istante dopo la visione può essere cambiata, perché la luce è cambiata. Un ruolo essenziale, benchè poco evidente, è svol-to dallo specchio d’acqua che riflette le immagini distorcendole e il riflesso varia in continuazione, permettendo di realizzare la vicenda con libertà di tocco, fatto, in genere, di tratteggi e virgole.
Negli anni 1975-1980, attraversa un nuovo periodo di ristrettezze finanziarie e, per di più gli muore la mo-glie, ma la sua poetica e il suo stile trovano Monet mol-to maturo e determinato. Per gran parte del tempo lavora ad Argenteuil, dove dipinge la casa, il paesaggio, le barche nel bacino, il ponte della ferrovia.
Le bassin d’Argenteuil 1872 (Musée d’Orsay Paris)
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Coquelicots 1873 (Musée d’Orsay Paris)
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La maison de l’artiste à Argenteuil 1873 (Art Institute of Chicago)
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Coquelicots 1873 (Musée d’Orsay Paris)
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La maison de l’artiste à Argenteuil 1873 (Art Institute of Chicago)
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Le bassin d’Argenteuil 1874. School of Design (Providence)
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Argenteuil è una località che sorge lungo la Senna, poco a nord di Parigi, qui Monet si fa costruire un atelier galleggiante, con il quale può percorrere la Senna, cogliere tutte le immagini, soddisfare il suo interesse per l’acqua e per le immagini che vi si riflettono immortalandole con pennellate a tratti, assenza completa del nero, uso dei tre colori fondamentali: rosso,blu, giallo.
L’impressione delle altre tonalità saranno, in massi-ma parte, conseguenza ottica della distanza d’osservazione. Già nel 1872 il pittore ne ha raffigurato uno dei più begli scorci (vedi figura sottostante).
L’impressione delle altre tonalità saranno, in massi-ma parte, conseguenza ottica della distanza d’osservazione. Già nel 1872 il pittore ne ha raffigurato uno dei più begli scorci (vedi figura sottostante).
A Parigi coglie la stazione di Saint-Lazare, una delle grandi novità della modernità e del progresso di quegli anni, cui gli impressionisti mostrano di avere sempre un grande interesse, anche se in senso idilliaco-gioioso piuttosto che di disagio nei confronti di una modernità che, con la Rivoluzione Industriale e l’urbanizzazione iniziava a procurare un degrado dell’ambiente.
Monet dedica diversi quadri a questo tema, dove la grande struttura in ferro e vetro di copertura incornicia una grande massa di vapore acqueo in mezzo alla quale si intravedono le sagome dei treni, dei viaggiatori e degli edifici sullo sfondo. Anche il vapore come l’acqua ben sipresta alla evanescenza delle immagini, poiché conferisce alle cose impressione di movimento.
Monet dedica diversi quadri a questo tema, dove la grande struttura in ferro e vetro di copertura incornicia una grande massa di vapore acqueo in mezzo alla quale si intravedono le sagome dei treni, dei viaggiatori e degli edifici sullo sfondo. Anche il vapore come l’acqua ben sipresta alla evanescenza delle immagini, poiché conferisce alle cose impressione di movimento.
Stazione Saint-Lazare, 1877 (Art Institute of Chicago)
Nel 1883 si trasferisce a Giverny. La collaborazione con Durand-Ruel si fa sempre più stretta ed è grazie a lui che la “Società anonima di pittori, scultori, inciso-ri” (come amavano definirsi gli artisti stessi fin dal 1874) ottiene mostre personali ed espone all’estero.
Dalla metà degli anni 80 in avanti, Monet porta alle estreme conseguenze le su sperimentazioni, analizzando infinite variazioni della luce nelle diverse condizioni at-mosferiche, nascono serie memorabili, in cui il soggetto è pretesto per esplorare il mutare delle sensazioni cro-matiche al mutare delle condizioni ambientali...
Dalla metà degli anni 80 in avanti, Monet porta alle estreme conseguenze le su sperimentazioni, analizzando infinite variazioni della luce nelle diverse condizioni at-mosferiche, nascono serie memorabili, in cui il soggetto è pretesto per esplorare il mutare delle sensazioni cro-matiche al mutare delle condizioni ambientali...
La débacle 1880
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Meules effet de neige 1891
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La Meule 1891 (Art Instirute of Chicago)
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Poplars 1891 (Metropolitan Museum of Art )
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Valley of the Petite Creuse 1889
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Gorge of the Petit Ailly Varengeville
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Matin sur la Seine 1896 (Museum of Gine art Boston)
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Nympheas 1903. The Dayton Art Institute (OH)
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.. . che lo porteranno alla scomposizione della forma:
Waterloo Bridge 1900 (Museum of Art Santa Barbara)
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The Hauses of Parliament 1903 (Metropolitan Museum Mew York)
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La Cathédral de Ruen 1892 (Museo Pushkin, Mosca)
L’opera tarda di Monet si svolge all’insegna di una radicale smaterializzazione delle forme, a un passo dalla
astrazione.
Nelle ultime vaste composizioni di Nympheas (1920) il colore galleggia sulla tela quasi senza peso, accennando lontane parvenze di forme, in cui la materia perde consistenza e peso:
astrazione.
Nelle ultime vaste composizioni di Nympheas (1920) il colore galleggia sulla tela quasi senza peso, accennando lontane parvenze di forme, in cui la materia perde consistenza e peso:
Nympheas 1919 (California Palace San Fr.sco)
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Nympheas 1918-21 (Neue Pinakothek Monaco di B.)
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Nympheas 1914-1917
Ben si adattano questi fiori acquatici, ancorati con le radici al fondale, ma soggetti a brevi movimenti con la corrente, a rappresentare, con grande eleganza formale la realtà perennemente mobile della natura; essi compaiono su oltre trecento tele dell’artista.
L’impressione che ne proviene è sempre di vasto respiro e induce sensazioni di estrema pacatezza e gradevolezza della vita che, non dimentichiamo, proviene pro-prio dall’acqua e riposa in grembo alla natura: grande,
amorosa, serena madre.
Ma le sventure non cessano di perseguitarlo: fin dal 1911, gli viene diagnosticata una doppia cataratta, ma continua a dipingere, rimandando l’operazione, anche se l’affezione agli occhi si va aggravando di anno in anno.
Nel 1926 si ammala di un tumore al polmone; morirà il 5 dicembre dello stesso anno a Gyverny.
Altre opere:
La Grenouillére 1869 Museum of Art New Y.
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La Grenuillére 1869 National Gallery Londra
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La plage de Saint Adresse 1867 Museum of Art New Y.
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La Plage de Sain Adresse 1867 Art Institute Chicago
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La Seine at Argenteuil 1873
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Le basin d’Argenteuil
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Le Déjeuner sur l’herbe 1866
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Le pont de Bugival 1869
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