presenta:
Circuito di ritardo per alimentatori
Il circuito in predicato è sperimentale (da provare) e provvede a ritardare il consenso all'alimentazione di quel tanto da sincronizzarne l'accensione con l'istante in cui l'alternata sta passando nei dintorni dello zero. Con questo dispositivo è possibile alimentare, ad esempio, il trasformatore di un alimentatore stabilizzato, ovviando al momentaneo cortocircuito costituito dagli elettrolitici di livellamento scarichi.
T1 e T2 costituiscono un rivelatore di passaggio della tensione di rete (sia positiva, sia negativa) nell'intorno dello zero, infatti finchè su D1 e D2 ci saranno ± 0,7 V, essi saranno, alternativamente in conduzione e cortocircuiteranno il gate ti TRK1 per l'interdizione, ma quando la tensione di rete scenderà al di sotto della soglia di D1 e D2 e quindi anche al di sotto della soglia di conduzione di TR1 e TR2, i medesimi cesseranno di condurre e l'impulso di innesco potrà raggiungere il gate di TRK1, attraverso la resistenza da 1 KΩ ed il condensatore da 100 nF.
Tale istante, come già detto, avviene quando la tensione di rete è passata per lo zero ed è salita a circa ±10 V
Il Triac, da questo momento, alimenterà progressivamente il circuito asservito, attraverso la resistenza Rx.
T1 e T2 costituiscono un rivelatore di passaggio della tensione di rete (sia positiva, sia negativa) nell'intorno dello zero, infatti finchè su D1 e D2 ci saranno ± 0,7 V, essi saranno, alternativamente in conduzione e cortocircuiteranno il gate ti TRK1 per l'interdizione, ma quando la tensione di rete scenderà al di sotto della soglia di D1 e D2 e quindi anche al di sotto della soglia di conduzione di TR1 e TR2, i medesimi cesseranno di condurre e l'impulso di innesco potrà raggiungere il gate di TRK1, attraverso la resistenza da 1 KΩ ed il condensatore da 100 nF.
Tale istante, come già detto, avviene quando la tensione di rete è passata per lo zero ed è salita a circa ±10 V
Il Triac, da questo momento, alimenterà progressivamente il circuito asservito, attraverso la resistenza Rx.
A sua volta Rx provocherà, per qualche semiperiodo e a seguito dell'alta corrente assorbita dai condensatori scarichi, una caduta di tensione sul carico asservito, che non permetterà a RL1 di scattare.
Tuttavia, man mano che avverrà la carica dei condensatori di livellamento avverrà anche un concomitante innalzamento della tensione ai capi del carico, quando, finalmente, la tensione raggiungerà la tensione di innesco del relè RL1, esso commuterà i contatti di S2a ed S2b in modo tale da alimentare direttamente il circuito asservito escludendo TRK1, Rx ed il circuito pilota, ma a questo punto i condensatori di livellamento saranno già sufficientemente carichi, da non costituire più un cortocircuito.
D1 e D2 fungono da zener ed impediscono che la tensione sulle basi dei transistor salga oltre ±0,7 V; S1a ed S1b costituiscono un interruttore doppio collegato in modo che quando S1a è aperto S1b è chiuso e viceversa..
Per Triac che necessitano di maggiore corrente di innesco andrà aumentato il valore del condensatore in serie ai collettori di due transistor ed eventualmente sostituiti anche TR1 e TR2 con modelli di maggiore potenza.
Tuttavia, man mano che avverrà la carica dei condensatori di livellamento avverrà anche un concomitante innalzamento della tensione ai capi del carico, quando, finalmente, la tensione raggiungerà la tensione di innesco del relè RL1, esso commuterà i contatti di S2a ed S2b in modo tale da alimentare direttamente il circuito asservito escludendo TRK1, Rx ed il circuito pilota, ma a questo punto i condensatori di livellamento saranno già sufficientemente carichi, da non costituire più un cortocircuito.
D1 e D2 fungono da zener ed impediscono che la tensione sulle basi dei transistor salga oltre ±0,7 V; S1a ed S1b costituiscono un interruttore doppio collegato in modo che quando S1a è aperto S1b è chiuso e viceversa..
Per Triac che necessitano di maggiore corrente di innesco andrà aumentato il valore del condensatore in serie ai collettori di due transistor ed eventualmente sostituiti anche TR1 e TR2 con modelli di maggiore potenza.
Pochè il TRK1 funzionerà per pochissimi semiperiodi, con un Triac tipo TIC106M (600 V 5 A) si potranno trattare carichi di 400-600W, dotando (per puro scrupolo) il Triac di un modesto dissipatore ad U.
Rx dovrà essere scelto in base alla corrente assorbita dal carico, ma nella maggior parte dei casi sarà sufficiente che sia da 25-30Ω, 10 W.
La figura 1 mostra la situazione del dispositivo spento.
Attenzione perchè state lavorando sotto tensione di rete, foriera di possibili fulminazioni.
Rx dovrà essere scelto in base alla corrente assorbita dal carico, ma nella maggior parte dei casi sarà sufficiente che sia da 25-30Ω, 10 W.
La figura 1 mostra la situazione del dispositivo spento.
Attenzione perchè state lavorando sotto tensione di rete, foriera di possibili fulminazioni.